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Si tratta di un'opera di fantascienza ambientata in un futuro relativamente prossimo (dal 2060), che vede il nostro pianeta confrontato con il caos, logica conseguenza di ciò che conosciamo oggi (inizio 2023). Gli autori si concentrano sull'aspetto ecologico, divenuto catastrofico, in un ambiente futuristico ben rappresentato. Tuttavia, per quanto riguarda gli aspetti sociali, politici, economici e culturali, dobbiamo accontentarci di una serie di allusioni che è fin troppo facile non cogliere, soprattutto a una prima lettura.
L'azione inizia a Giacarta nel 2060. La dott.ssa Ann Vega (come la protagonista) lavora nell'unità scientifica responsabile del Rinascere la cui missione è preparare una sorta di nuova Arca di Noè recuperando individui di tutte le specie per conservarli al di fuori del loro ambiente naturale (in un satellite), al fine di ricostituirli altrove (immaginiamo su un altro pianeta), per salvare il salvabile dell'ecosistema terrestre (che resta da definire, poiché si è costantemente evoluto nel tempo). In concreto, il Rinascere scruta attentamente la superficie terrestre. Dopo l'eruzione del Krakatoa, Ann osservò un frammento di terra staccato che galleggiava sulla superficie dell'oceano. Zoomando su un groviglio di rami, ha scoperto un orango. L'ultimo avvistamento di un individuo (femmina) di questa specie risale a sei anni fa. Si è quindi diretta verso una cella per recuperare questo orango miracolosamente conservato e metterlo al sicuro. Lascia il suo compagno Rio e la loro figlioletta Dewi, in una situazione difficile.
La parte ambientata a Giacarta nel 2060 è solo un capitolo introduttivo. Il secondo capitolo si svolge nel 2066, dopo una tragedia personale che ha colpito Ann Vega, che ora vive da sola. È riuscita a portare l'orango in un luogo sicuro (Chicago, una città dall'atmosfera irrespirabile) e lo ha chiamato Java. Il suo lavoro sul Rinascere La stazione con i campioni delle specie da salvare rimane in orbita intorno alla Terra. Per salvare le specie in questione, si fa affidamento sull'inseminazione (presumibilmente utilizzando campioni di semi congelati prelevati dai maschi). Ma il gruppo Alter Pongo si oppone ad Ann Vega e al progetto RinascereQuesto gruppo ha imparato la tecnica della clonazione, arrivando a considerarla la soluzione migliore per salvare le specie destinate all'estinzione. In realtà, questo gruppo non si preoccupa dei principi e pratica la clonazione nonostante gli svantaggi che l'hanno portata a essere vietata dalla Carta del 2051 per motivi etici. In particolare, i cloni non sarebbero in grado di riprodursi. Se la differenza nella scelta dei mezzi per preservare le specie giustifica il confronto (alla fine piuttosto manicheo) tra i due gruppi, il grave svantaggio della clonazione scredita Alter Pongoperché è difficile capire che senso abbia accontentarsi di una clonazione sterile. Il problema è cheAlter Pongo ha acquisito una padronanza della clonazione tale da poterla applicare agli esseri umani...
Questa graphic novel ha il merito di presentare un futuro in cui la conservazione delle specie è diventata una questione importante (anzi, diciamolo, lo è già), e cruciale, visto il numero di specie minacciate e il caos organizzativo che regna sulla superficie della Terra. Gli autori non si accontentano di questa corsa contro il tempo con tutte le sue insidie. Ci viene offerto anche un aspetto più tecnico della SF, in linea con il futurismo insito nel periodo in cui si svolge l'azione. L'uso della tecnologia del teletrasporto si rivela credibile, in particolare con il test effettuato, prima di giocare un ruolo nella trama. C'è anche un effetto (secondario) che Ann Vega scopre funzionare a suo danno, e la regia e i disegni lo trasmettono in modo convincente. Questi effetti forniscono una sorpresa finale che chiude l'albo con una nota di speranza, almeno per Ann Vega (a meno che non si tratti di un finale aperto). D'altra parte, il deus ex machina di un robot nella trama si limita ad alimentare vagamente una linea di pensiero. Un altro punto a sfavore è che non è chiaro se il Rinascere è un'iniziativa governativa (quali rimangono?) o privata (una ONG, ad esempio).
Lo stile di questo fumetto è evidente fin dall'illustrazione di copertina che, con il suo effetto a lamelle metalliche, richiama la presentazione della raccolta "Altrove e domani" pubblicata da Robert Laffont (dove la prima edizione francese di Dune), una collana il cui primo romanzo (SF) è apparso nel 1969 e che ha avuto il suo massimo splendore negli anni Settanta e Ottanta. L'estetica dell'albo è perfettamente in linea con quell'epoca, con l'elegante disegno al tratto di Yann Legendre che si contrappone a colori sgargianti e psichedelici e a forme caratteristiche dello stile pop. Questo fumetto può essere apprezzato per la pura eleganza dei disegni (che presentano strisce sia verticali che orizzontali per gli sfondi). Il colpo d'occhio è arricchito da alcuni disegni di grande formato particolarmente suggestivi.
Va notato che la scelta del libro di John Brunner (La mandria cieca), oggetto di questo saggio sul teletrasporto, non deve nulla al caso. A parte il fatto che è stato pubblicato come parte della collana "Altrove e domani" nel 1975 (originariamente era stato pubblicato nel 1972), l'intero fumetto è un (preteso) omaggio a questo romanzo, in cui l'autore si dimostrava un visionario descrivendo le conseguenze dell'azione dell'uomo sul nostro pianeta, con gli effetti dell'inquinamento (piogge acide, acqua del rubinetto non potabile, aumento delle allergie, aumento della resistenza dei microbi, alterazione del cibo da parte dei pesticidi e progressiva distruzione delle risorse naturali a causa del sovra-sfruttamento). In linea di massima, questo è il mondo in cui i personaggi di VegaUn fumetto che si può apprezzare anche senza aver letto Il branco cieco.
Vega, Yann Legendre (disegni) e Serge Lehman (sceneggiatura)
Albin Michel, settembre 2022

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